Perché non cresce il movimento maschile
In questi giorni stiamo partecipando ai concentramenti del campionato Under 16 maschile. Quanto visto fino ad oggi ci lascia molto perplessi e ci lascia il modo di fare alcune considerazioni.
La prima considerazione che ci viene è come mai, pur avendo ben 7 società maschili impegnate quest’anno in campionati di serie, il campionato giovanile under16 vede solo 3 squadre iscritte.
Se non fosse per il campionato under13 maschile 3vs3 che vede 5 squadre iscritte (almeno per il momento) il campionato under16 insieme a quello under14 vedeva le stesse squadre iscritte, troppo poche parlare di un movimento.
Ma veniamo al punto chiave, le squadre iscritte al campionato in questione sono: Venafro, Isernia ed Agnone. La nostra squadra vede 8 ragazzi di Venafro che giocano per il proprio paese e per i propri colori, le altre due vede una selezione di ragazzi fatte da tante società messe insieme. Considerando che, se prendiamo il numero di abitanti per quei paesi dove lavorano le società più grandi e storiche (Campobasso 49150 abitanti; Termoli 33660, Isernia 21754; Agnone 4921) è possibile che non si riescano a fare almeno 5 squadre per i campionati giovanili? E stiamo parlando di società che nel corso della loro storia hanno calcato campi di serie A. Con una tradizione sportiva molto importante.
Per una di queste squadre si è parlato di “selezione regionale”, ovvero del fatto che una delle due squadre sia composta da quella che poi sarà la selezione dei ragazzi per il trofeo delle regioni. Mi chiedo, come Presidente della nostra società e come Consigliere regionale, come possa essere possibile che senza neanche 2 incontri per la selezione maschili, come mai i nostri atleti siano stati già tagliati fuori “dai giochi” delle selezioni. Viste le gare, sono certo che alcuni dei nostri non avrebbero sfigurato in questa famosa selezione, ma evidentemente la nostra società non viene presa in considerazione. E va bene così, in fin dei conti l’unica cosa che mi ha reso felice in questi giorni sono state le parole dei miei ragazzi che, condividono quanto scritto e che sono fieri di giocare insieme tra amici, per la propria maglia.
Aggiungo inoltre che, sarebbe divertente sentire ancora chi si è lamentato in questi anni per il problema numerico dei giovani che si avvicinano alla pallavolo, quando poi fanno queste “selezioni”.