Il Venafro Volley si era opposto a disputare incontri nella palestra di Ururi, una struttura alta 5 metri, con travi anche a 4 metri, con pochissimo spazio ai lati, che rende praticamente impossibile giocare a pallavolo. Il comitato però ha imposto di giocare in questa cotruzione dicendoci che è stata omologata (e noi ci chiediamo come sia stato possibile). Senza parlare della mancanza dello spogliatoio, che ha costretto le nostre ragazze a cambiarsi davanti al pubblico. L’imposizione del comitato ci è costata cara. Torniamo a casa con due sconfitte nelle partite più delicate dell’intera stagione, il che rischia di mandare in fumo una stagione preparata con tanta attenzione, con un danno enorme per la nostra associazione. Le prime a rimetterci sono state le ragazze della prima divisione che si giocavano la gara uno della finale dei play-off. Nulla da dire alla squadra avversaria, un sestetto ben assemblato e forte in ogni reparto, che ha dato filo da torcere. Ma la vera difficoltà per noi è stata ricevere e difendere in una vera e propria gabbia. Quello che scotta di più è che con estremi sacrifici le nostre atlete erano riuscite a trascinare la squadra di casa al quinto set e a portarsi fino al 9-14. Poi un incredibile black out ha offuscato le nero-arancio, che hanno subito un clamoroso break di 7 punti, perdendo set e partita 16-14. Un vero peccato se si considera che nel quarto set avevano annientato le avversarie con un perentorio 11-25, frutto di una prova di bravura della palleggiatrice di Iorio, migliore in campo. Attendiamo dunque gara due, che si disputerà sabato 5 maggio a Venafro, sempre sperando che la struttura dell’I.S.I.S.S. sarà agibile o che le piogge saranno terminate. La partita maschile è stata ancora peggiore da digerire perché dove non è riuscita la palestra è arrivata la coppia arbitrale. Il primo set è stato dominato dai venafrani che hanno incassato un buon 22-25. Nei set successivi ci è stato reso impossibile giocare con una raffica di falli fischiati: di rotazione, di invasione e soprattutto doppie del palleggiatore. Peccato solo che non è stato usato lo stesso metro per i padroni casa, il che ha sbilanciato l’andamento della gara e infiammato gli animi. A ciò si sono accompagnati atteggiamenti di provocazione degli avversari, con continue esultanze “in faccia” ai nostri ragazzi. Quando anche i nostri hanno reagito allo stesso modo la coppia arbitrale li ha richiamati (cosa che non aveva fatto con i giocatori dell’Ururi), mostrando ancora di più lo sbilanciamento della conduzione e finendo di incendiare la partita. Soggiogati da questi fattori, i venafrani, pur avendo disputato una bella partita, hanno ceduto i tre parziali successivi 25-22, 25-11 26-14. La ASD VenafroVolley ha formalmente inoltrato una protesta al comitato per la pessima pagina di pallavolo scritta ieri ad Ururi. Ora siamo solo in attesa di giocare le partite di ritorno, possibilmente (piogge permettendo) nella nostra palestra. Il ritorno della maschile è in programma il 26 maggio, ma con ogni probabilità verrà spostata a data da concordare.
IdivF e IdivM: Venafro intrappolata a Ururi perde due partite importanti
da
MarioV
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lunedì, 23 Aprile 2012
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Pubblicato il
2011-2012 - News 1 Divisione Femminile, 2011-2012 - News 1 Divisione Maschile, 2011-2012 - News Campionati, News, News Campionati
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Aurora Volley Ururi
Tristezza e amarezza.
Queste sono le prime parole di chi, come me ieri, ha vissuto la doppia trasferta ad Ururi.
Sportivamente parlando è ovvio che le partite si possono sia vincere che perdere, ma essere insultati e minacciati non è poi tanto bello. E purtroppo per noi questa è stata l’accoglienza riservataci nella palestra di Ururi.
C’è chi minimizza parlando di incomprensioni… ma io non le chiamerei proprio così e adesso vi spiego il perché. Siamo stati insultati dentro e fuori dal campo. Abbiamo ricevuto insulti gratuiti a cui noi non abbiamo risposto. Non siamo abituati ad offendere nessuno e queste cose non rientrano nella nostra cultura sportiva. Volendo puntualizzare, nessuno della società di casa ha fermato quei “ragazzacci” che abituati più al calcio che alla pallavolo, ci invitavano ad usare i tamburi in modi a noi sconosciuti. Andando poi a scavare nel caso, ieri siamo stati anche invitati a spostarci da dove eravamo seduti, perché se no i famosi “ragazzacci” vicini al campo e alle nostre atlete le avrebbero insultate in ogni modo. “Lo stavano facendo per noi”. Ma io mi chiedo, invece di dire a quei ragazzi di non insultare le avversarie dovevamo spostarci noi… Non si giustifica il tutto dicendo che sono ragazzi. I ragazzi vanno educati a non offendere. Almeno noi così facciamo. Ovviamente queste cose le possiamo tutte documentare con i video fatti in palestra. Ultima cosa che riguarda questo argomento, c’è stato un giocatore di Ururi, che si è rivolto male alle ragazzine che stavano usando i nostri tamburi per fare tifo a noi, le invitava a smettere, anche questo non è stato un bel gesto… ma ovviamente per qualcuno queste sono sempre incomprensioni.
Fa sempre comodo avere un tifo “caldo”, ma tutto quello che si è sentito ieri in palestra non era di certo il sostegno continuo alla propria squadra. Di precedenti non ce ne sono in quanto quella di domenica era la nostra prima partita con la femminile ad Ururi, quindi motivazioni passate non vi erano. Si è semplicemente lasciato fare.
Siamo stati minacciati con frasi del tipo “vi aspettiamo fuori”; “voi la partita non la finite” dopo che i nostri ragazzi (di 17 e 18 anni) hanno risposto ad esultanze “in faccia” sotto rete e a provocazioni fatte da giocatori che in alcuni casi, vista la netta differenza di età, potevano essere addirittura “i genitori” dei nostri ragazzi. Non ricordo di nessun giocatore, dirigente o allenatore di Ururi che a metà del 4° set ha fermato quel ragazzo che per poco non è entrato nel campo per prendere il nostro giocatore con la maglia n19. Il nostro giocatore avrà sicuramente un caratterino particolare, ma come me che l’ho ripreso (io sono il giocatore con la maglia n.6 e Presidente del Venafro Volley) così doveva essere per quel ragazzo che voleva entrare nel campo. Alla fine ci sono andato a parlare io…
Non voglio commentare la parte sportiva perché il mio pensiero segue quello che ha scritto Mario nell’articolo. Voglio fare un grande in bocca al lupo alle nostre ragazze per gara2 che giocheremo nella nostra amata Venafro e voglio anche dire ai nostri ragazzi che il campionato è ancora lungo.
Buona Pallavolo a tutti.
Il Presidente
Al Presidente e a tutti i componenti della società del Venafro Volley
Ho meditato un po’ se scrivervi o no in quanto ho pensato che questa mia potesse generare ulteriori equivoci tra le nostre società, spero che ciò non accada ed è per questo che innanzitutto mi qualifico, sono quel “qualcuno” che ha parlato di incomprensioni, mi chiamo Vincenzo Croce e sono l’allenatore della squadra femminile della società Aurora Volley Ururi. L’articoletto che scrivo settimanalmente sul nostro sito ha un tono e un’ impronta a mio avviso non adatti a parlare di brutti episodi, ma ha come scopo tenere unite le poche ragazze che ancora praticano la pallavolo nel mio piccolo paese. Venendo a quello che è successo, la prima cosa che mi viene da dire è quella di chiedere scusa per tutti gli episodi incresciosi dipendenti dalla nostra società, che si sono verificati durante le partite tra le nostre squadre maschili e femminili. Vorrei solamente precisare, a parziale discolpa, che quando succedono determinati episodi, non si dovrebbe generalizzare. Per questo penso, e voi potete comunque dissentire, che ci siano state diverse concause che hanno contribuito. Ne elenco tre in modo cronologico senza presunzione di possedere la verità assoluta o per discolpare qualcuno: 1. Il fatto di aver accorpato le due partite forse non è stata una scelta felice; 2.L’infelice designazione arbitrale; 3.La nostra impreparazione a gestire i tifosi, non ci crederete ma prima di quelle partite gli spettatori oscillavano tra le cinque e le dieci persone.
Per quanto riguarda l’episodio del ragazzo che è entrato in campo, giuro di non essermi accorto, perché sicuramente sarei intervenuto come ho fatto (penso il video lo dimostri), nei confronti di quei giocatori che non sono stati capaci di gestirsi in modo corretto. Mi ripeto, rinnovando le scuse, chiedendo di non generalizzare e di non dipingerci tutti come persone antisportive o peggio. Ho apprezzato le discussioni pacate e intelligenti del dopo partita, spero sia quello il punto di partenza dei prossimi incontri, anzi no, spero si parli solo di sport, di tecnica, tattica, ecc. Nella nostra piccola regione non c’è bisogno di divisioni e diatribe ma di collaborazione e cooperazione con l’obiettivo di far aumentare il numero dei praticanti e ottenere migliori risultati per la nostra pallavolo. Avversari in campo ma mai nemici. Da certe situazioni possono nascere grandi opportunità, lo spero. Auguro a voi tutti, a tutte le vostre ragazze e ragazzi e ai vostri tifosi, risultati sempre migliori. Con sincerità Vincenzo