In origine si temeva molto la palestra, convinti che quella angusta del S.Agapito – al pari di quella di Pescolanciano – costituisse la vera difficoltà del match. Però il gioco in campo del Venafro Volley ha saputo reggere abbastanza bene l’effetto gabbia. Ciò che ha determinato il risultato finale è stato solo l’approccio mentale. Troppo teso e impaurito quello delle venafrane, più sicuro quello delle padrone di casa. Carenze difensive, di ricezione, in regia e in attacco, condite da numerosi errori in battuta. In una parola: la più vasta gamma di disattenzioni immaginabili. Nel primo set, paralizzate le gambe, subiamo troppi ace. Una sequenza di falli della nostra centrale Esposito costringono coach Ionata al cambio con Duonnolo, forse troppo tardi, cioè quando ormai le avversarie ci hanno doppiato 15-7. Il gap non viene ricolmato, anzi aumenta fino al 16-25, al quale si arriva lasciando libera azione alle avversarie, senza neanche sfruttare il secondo time-out a disposizione o cambi. Nel secondo set il Venafro appare ancor più contratto. Non riusciamo a porre rimedio a una palla ripetitiva e scontata, il pallonetto dal centro, con il quale le avversarie fanno incetta di punti. Ancora una volta subiamo innumerevoli ace. Sembra un salto indietro nel passato, quando a stento le nostre ragazze riuscivano a giocare una palla. Il finale è deprimente: 25-11. Per qualche strana ragione cominciamo a giocare nel terzo parziale. Finalmente torniamo al presente e rivediamo il vero potenziale delle nostre ragazze. L’intero sestetto è più attento. In attacco prendiamo esempio dalle avversarie e cominciamo a usare la testa e ad alternare anche noi pallonetti e colpi forti. Le gialloblu, forse anche per il fisiologico rilassamento da 2-0, sono meno agguerrite. Il Venafro procede incollato fino al 20 pari e poi fa un improvviso sprint finale fino al 20-25. Come spesso ci accade, la vittoria, anziché darci sicurezza, ci dà un pericoloso e nocivo appagamento. Le ragazze infatti entrano in campo svuotate e non si rendono conto che di fronte c’è una squadra che lotta per la vetta del campionato e che non può permettersi il lusso di perdere altri set e tanto meno la partita. Il gioco non arriva, anzi c’è gran confusione, soprattutto in regia. Coach Ionata persiste nel dare fiducia a Baccaro e non ricorre neanche temporaneamente all’utilizzo di Caccia, che non entrerà mai in campo. Dall’altra parte della rete invece Federica Capone fa la differenza: gestisce con velocità e precisione ogni palla, difende ai limiti dell’impossibile qualsiasi cosa. È la vera anima della sua squadra e dimostra, sia col gioco, sia col carattere, quanto sia stata ingiusta la scelta della società di revocarle la fascia di capitano. È lei che conduce per mano le compagne verso la vittoria 25-13. Certo la prestazione delle venafrane non è stata delle migliori ma ha lasciato un segno con la vittoria di quel set, che nella lotta al vertice tra S. Agapito e Effe sport potrebbe rivelarsi decisivo. Dando per scontati gli altri risultati, solo se il Venafro dovesse riuscire a vincere 2 set controla EffeSport(nell’atteso match di fine campionato del 7 dicembre) il S. Agapito potrebbe aggiudicarsi il titolo. Quanto ai prossimi impegni, ci aspettano ben due partite in una settimana. Lunedì 28 novembre2011 incasa contro Pescolanciano alle ore 18.00 e venerdì 2 dicembre fuori casa contro Agnone alle ore 19.00.
U18F: il Venafro perde 3-1 col S. Agapito ma diventa determinante per il primo posto
da
MarioV
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mercoledì, 23 Novembre 2011
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